La ginnastica antalgica, altrimenti detta “ginnastica dolce”, è una forma di movimento caratterizzata da gesti armonici e misurati, nella maggior parte finalizzati a curare, prevenire o lenire ogni tipo di dolore muscolare o articolare.

In particolar modo questa disciplina è consigliata per tutti quelle patologie causate dall’invecchiamento fisiologico come l’artrite, la lombalgia, l’osteoporosi e i vari tipi di artrosi lombare, cervicale.

La ginnastica antalgica viene considerata una terapia correttiva e può essere facilmente praticata sia dagli uomini che dalle donne.

Essa è adatta soprattutto per persone in età adulta desiderose di migliorare il rapporto con il proprio corpo, e anche per chi non svolge da tempo alcuna attività fisica.

Infatti la ginnastica antalgica permette di eseguire un’attività ginnica completa senza compromettere le funzioni dell’apparato scheletrico.

Anche grazie al fatto che permette di migliorare i movimenti e conoscere al meglio i propri limiti fisici, la ginnastica antalgica viene anche utilizzata come ausilio fisioterapico e riabilitativo.

Grazie a questa particolare ginnastica, il paziente riesce a prevenire o a ridurre sensibilmente l’insorgere di dolori scheletrico-muscolari derivanti da vita sedentaria, abitudini sbagliate, traumi in seguito a incidenti stradali o movimenti bruschi e improvvisi.

Oltre che per migliorare il tono muscolare e conservare un’adeguata massa ossea, la ginnastica antalgica è un ottimo rimedio contro lo stress e gli stati cronici di ansia.

Questa disciplina è un ottimo strumento anche per raggiungere un’ottima postura del corpo, spesso compromessa da posizioni scorrette che, se non curate in tempo, possono generare fastidiose patologie a livello vertebrale.

Con la ginnastica antalgica quindi sarà possibile mettere in pratica esercizi mirati per aiutare il corpo ad assumere e mantenere una giusta postura.

La ginnastica dolce può essere utile anche per bambini e adolescenti afflitti da malattie come la lordosi, la cifosi, il ginocchio valgo e la scoliosi.

Il tipo di movimento alla base della ginnastica antalgica coinvolge ogni parte del corpo, ed è in grado di produrre un ragguardevole livello di benessere all’organismo.

Si può raggiungere questi benefici utilizzando tutta una serie di specifici esercizi di stretching dei muscoli della schiena e degli arti superiori e inferiori.

Altri esercizi che fanno parte della ginnastica antalgica sono quelli di rilassamento, di respirazione, di correzione della postura, di potenziamento dei muscoli addominali e dorso-lombari e tanti altri ancora.

Mettendo in pratica questi particolari esercizi viene stimolata, allo stesso tempo, la flessibilità del corpo e quella dello spirito, favorendo una migliore interazione tra mente e corpo.

La sinergia che ne scaturisce rende più acuta la capacità personale di ascoltare il proprio organismo, rendendo possibile la conoscenza del dolore e la cura per sconfiggerlo.

Quindi va da sé che gli esercizi debbano essere eseguiti con molta concentrazione, evitando movimenti improvvisi e incontrollati.

La concentrazione è fondamentale nella ginnastica antalgica, anche solo per riuscire a interpretare ogni tipo di messaggio inviato dal nostro corpo, grazie al quale sarà possibile conoscere e trattare il dolore.

Sarà importante anche lavorare sulla respirazione, imparando a inspirare ed espirare lentamente allo scopo di ossigenare adeguatamente tutto il corpo.

In questo modo anche i muscoli presenti all’interno della colonna vertebrale saranno chiamati in causa nell’atto motorio e non corrono il rischio di rimanere contratti.

Per praticare la ginnastica antalgica si consiglia di indossare una tuta comoda da ginnastica e delle scarpe da tennis oppure più semplicemente calze antiscivolo, munendosi di tappetino e asciugamano per portare a termine gli esercizi a terra.

Questa attività di solito non viene consigliata dopo i pasti, ma preferibilmente nelle ore mattutine o nel tardo pomeriggio, sempre sotto stretto controllo di istruttori professionisti.

Dopo la raccolta di informazioni sul paziente, utili all’elaborazione di un allenamento funzionale ad hoc, ha inizio l’attività fisica vera e propria.

Le prime sedute avranno l’obiettivo di sollecitare tutti i muscoli, partendo da quelli dei piedi fino ad arrivare ai muscoli lombari, addominali e del tronco.

Di norma, escluso il riscaldamento iniziale, gli esercizi di stretching e quelli finali di defaticamento, ogni allenamento consta di circa una ventina di esercizi.

Dopo averli imparati, non sarà necessario recarsi in una struttura ma sarà sufficiente eseguirli nella propria abitazione.

Le sedute possono essere ripetute due o tre volte alla settimana, per circa un’ora, variando di volta in volta gli esercizi per mantenere sollecitate tutte le parti del corpo.

Infine ricordiamo che questo tipo di attività non presenta nessun effetto collaterale, tranne all’inizio qualche leggero capogiro dovuto alla disabitudine dell’organismo a eseguire una corretta respirazione.

In presenza di tali sintomi, per farli passare in modo rapido si consiglia un po’ di riposo e la somministrazione di acqua per reidratare il corpo.