Qualsiasi pediatra di fidata esperienza consiglia di sperimentare per il proprio neonato un percorso di acquaticità neonatale, molto importante per sviluppare la relazione con l’acqua, la mamma e il papà e fargli sperimentare nel rispetto dei tempi psicofisici le sue abilità motorie.

Queste abilità motorie non sono altro che l’anticamera delle basi per la crescita personale, per camminare, correre etc. quindi frequentare un percorso neonatale rappresenta una bellissima esperienza ludica e istruttiva.

I corsi di acquaticità neonatale sono sempre più diffusi e vengono proposti sia da strutture private che pubbliche, allo scopo di aiutare il bimbo a prendere confidenza con l’acqua, migliorando così il suo sviluppo psicofisico.

In queste particolari condizioni, il neonato riassapora l’ambiente acquatico che ha scoperto nella pancia della mamma per 9 mesi e vive un’esperienza di piacere capace di metterlo sempre di più a suo agio nell’acqua.

In più l’acqua rinsalda lo splendido rapporto simbiotico con la madre e se si dà la possibilità, soprattutto nel primo anno di vita del neonato di frequentare a mamma, papà e

bambino il corso di acquaticità, si fa percepire al neonato in modo concreto le due figure importantissime della sua vita.

È innegabile che in acqua i bambini scoprano un mondo nuovo, avendo anche la possibilità di intraprendere esperienze motorie fondamentali per il suo proseguo della loro vita.

L’obiettivo di un corso di acquaticità neonatale è finalizzato a ricreare quell’ambiente protetto e rilassante che il bambino ha conosciuto nella pancia della mamma per tutto il periodo della gravidanza per poi renderlo sempre più stimolante attraverso il coinvolgimento dei genitori e del materiale didattico appositamente scelto in base alla fascia di età del bambino.

È importante che i bambini sperimentino il sottoacqua attraverso la relazione con i genitori che dovranno infondergli sicurezza per accompagnarlo a muoversi nell’acqua, sviluppando così quel senso motorio che poi sarà indispensabile nella vita di tutti i giorni.

Far frequentare a un neonato un corso di acquaticità neonatale è molto indicato per fargli conoscere le proprietà benefiche dell’acqua, senza forzare questo processo attraverso esercizi induttivi e non adatti all’età fisiologica.

Pertanto l’inserimento del bimbo all’interno di questo percorso acquatico deve essere graduale e soprattutto deve essere condotto e monitorato da un professionista del settore.

I benefici di questo corso non si dovrebbero limitare ai movimenti in acqua, ma coinvolgere anche la crescita e lo sviluppo psicofisico del neonato, nonché la sua manualità, la stabilità del suo equilibrio e ancora la sua relazione con sé stesso e gli altri.

Il percorso viene proposto, in base alle regole dei Centri di riferimenti, dagli 0 anni in su ed è necessario che vengano svolti con temperature dell’acqua tra i 32 e i 35 gradi. I bambini vengono divisi in fasce di età per rispettare le fasi di crescita psicofisica.

Le proposte acquatiche partiranno dal contenimento del bambino da parte dei genitori, lasciando che sperimenti la sicurezza attraverso il piacere del contatto e l’ascolto del corpo del neonato che ricerca posizioni naturali per poi arrivare a far percepire il movimento del corpo provando a muovere gambe e braccia in maniera autonoma.

Una delle esperienze più importanti e stimolanti da far fare ad un bambino per far interiorizzare con consapevolezza la gestione del proprio corpo in acqua è quella di sperimentare l’acqua in bocca affinché si passi dall’assaggiarla al governarla in modo autonomo e senza difficoltà.

Il continuo movimento dell’acqua stimola in modo naturale lo sviluppo muscolare dei bambini, rafforzando al tempo stesso la postura e la struttura ossea, in più regolarizza l’appetito, favorisce il rilassamento
e facilita la socializzazione del bambino permettendogli una sempre maggiore complicità con il genitore di riferimento.

Grazie a tutti questi accorgimenti, il bambino impara a muoversi autonomamente in acqua, scoprendo nuove capacità che saranno essenziali per il proseguo della sua vita non solo imparando la sopravvivenza, ma vivendo l’acqua con vero piacere.