La liquirizia si ricava dalla radice di una pianta chiamata Glycyrrhiza Glabra, nota e utilizzata fin dai tempi dei Romani. In Asia, addirittura, il suo impiego come pianta medicamentosa risale a circa 5 mila anni fa.

Al giorno d’oggi, la liquirizia è utilizzata soprattutto per produrre caramelle balsamiche e dolciumi. Tuttavia, si tratta di un ingrediente dall’elevata versatilità e viene sfruttato anche nell’alta cucina per la realizzazione di piatti salati.
I grandi amanti della liquirizia possono scegliere se consumarla sotto forma di caramelle dalla purezza variabile, o se masticarne direttamente le radici.

Molto diffuse sono anche le tisane digestive che contengono questa radice.
La liquirizia contiene glicirrizzina, sali minerali (sodio, magnesio, potassio), alcune vitamine del gruppo B, vitamina E, C e flavonoidi.
La glicirrizzina dona alla liquirizia le sue caratteristiche digestive. Essa è infatti un gastroprotettore e aiuta il corretto funzionamento dell’intestino, grazie anche alle sue proprietà lassative.

La liquirizia viene anche considerata antinfiammatoria ed è utile per alleviare casi di tosse e bronchiti.
Attenzione però: la glicirrizzina, assunta eccessivamente può causare ipertensione ed edemi, poiché può alterare l’assorbimento dei liquidi e dei sali minerali provocando degli squilibri.