Cosa sono di preciso i crampi notturni?

Si tratta di spasmi muscolari involontari, improvvisi, transitori e dolorosi. Sono contrazioni della muscolatura (che si irrigidisce) e si manifestano con una fitta dolorosa e acuta, generalmente a livello del polpaccio, durante le ore notturne, così da rendere problematici il sonno e il riposo. E’ un disturbo molto comune, che colpisce soprattutto gli anziani, le donne in stato di gravidanza, le mamme in allattamento e gli sportivi.

E’ dovuto a varie cause. Possono essere dovuti a eccessivo stress o ad affaticamento muscolare o anche a sbalzi di temperatura, ma la causa principale è una cattiva e/o incompleta alimentazione, con eccessi di grassi a fronte di una carenza di sali minerali, soprattutto magnesio e potassio. Un altro fattore importante che può favorire la loro insorgenza è una scarsa idratazione, perché non bere a sufficienza riduce l’apporto ottimale di acqua per il nostro organismo. Anche la postura può incidere, specie se si mantiene la stessa posizione troppo a lungo, sia che accada da svegli che nel sonno. Infine, in certi casi i crampi notturni sono a loro volta sintomi di patologie più gravi.

Cosa accade di preciso al polpaccio?

Accade che, per le cause sopra elencate, il muscolo avverta una carenza di ossigeno e sali minerali (necessari per permettere l’estensione delle fibre muscolari), con la conseguenza che rimarrà contratto. E questo comporterà ovviamente dolore.

Ciò è passeggero e riguarda di norma pochi secondi, ma può in alcuni casi durare fino a qualche minuto. In ogni caso, il dolore continuerà a persistere anche dopo la fine della contrazione.

Cosa fare in caso di crampo?

Sul momento bisognerà stendere il muscolo manualmente e molto lentamente, per poi mantenere la posizione di massima estensione per un lasso di tempo di 10-15 secondi e infine rilasciare il muscolo sempre lentamente. Anche un bagno caldo può aiutare a rilassare i muscoli.

È però importante anche agire preventivamente e questo prevede alcune buone e semplici pratiche quali bere molto, assumere sali minerali con frutta e verdura, nonché magnesio e potassio, e al contrario ridurre i grassi nella dieta.

Infine sarà utile anche agire sulle gambe stesse, attraverso la pratica di una leggera attività fisica quotidiana, comprensiva anche di 10-15 minuti di stretching (anche prima di andare a dormire). Per finire, un buon accorgimento è anche quello di dormire con le gambe leggermente rialzate.