Prima di addentrarci nella scoperta dei più importanti rimedi contro il mal di testa, sarà bene definire nello specifico la forma e l’etimologia di questo tipico e fastidioso disturbo.

Innanzitutto si utilizza il termine scientifico “cefalea” per definire un mal di testa, mentre quando si parla di “emicrania” siamo già arrivati a una diagnosi.

Esistono più di 70 tipi di cefalea, divisi principalmente in due categorie: primaria e secondaria.

Le cefalee primarie non possono essere riconducibili a un’altra malattia in corso, mentre quelle secondarie derivano da altre patologia in corso, come ad esempio dopo un attacco di ictus, encefalite, infezioni virali, malattie da intossicazione da ossido di carbonio, eccetera.

In ogni caso la forma più frequente di mal di testa ravvisata da un neurologo è l’emicrania, che spesso ha un fattore di ereditarietà ben visibile.

Il paziente di solito inizia a soffrirne in età giovanile, addirittura anche in età adolescenziale, e col passare del tempo il disturbo si intensifica e tende a diventare sempre più intenso e frequente.

Oltre all’emicrania poi esistono anche altre forme di cefalee primarie, quali ad esempio la cefalea tensiva, la cefalea a grappolo e altre forme assai più rare.

Molto preoccupante è anche l’aura emicranica, un fenomeno molto complesso che può comportare la scomparsa del campo visivo per almeno mezz’ora, provando la spiacevole sensazione in certi casi di essere abbagliati da una fonte luminosa molto intensa.

Appena ci si accorge che il mal di testa è diverso dal solito, è consigliato recarsi da un neurologo per tutti gli accertamenti del caso.

Ma quand’è che bisogna correre a farsi visitare?

Innanzitutto quando il mal di testa si trasforma in un evento cronico e il dolore comincia a cambiare tipologia, diventando sempre più lancinante e opprimente.

Per evento cronico s’intende che il paziente soffre di attacchi di emicrania almeno 2-3 volte al mese, iniziando a risentirne da un punto di vista fisico e psichico.

Oppure quando l’emicrania inizia a farsi sempre più incessante e non è più controllabile con l’ausilio di analgesici, tanto da risultare ingestibile e a tratti invalidante, non permettendo di svolgere anche le più basiche attività quotidiane.

Se si è in presenza di questi sintomi, è fondamentale rivolgersi a un neurologo o a un centro cefalee specializzato, proprio per evitare la reiterata cronicità della malattia e il conseguente abuso di farmaci analgesici.

Soprattutto l’auto-somministrazione senza effettivo controllo medico è fortemente sconsigliata in quanto i farmaci che vengono assunti per la cefalea possono avere delle controindicazioni per altre malattie di cui il paziente soffre o per altre eventuali medicine che egli stesso assume.

Quindi, in presenza di 3-4 crisi di emicrania al mese, il paziente può decidere di iniziare una cura preventiva avvalendosi di una particolare tipologia di farmaci che aiutano a contrastare la patologia.

Il funzionamento di queste medicine va a interessare i neuroni cerebrali, cercando di stabilizzare la loro alterazione che portano alla formazione dell’emicrania e alla sua successiva esacerbazione.

Da sottolineare anche il fatto che, in alcuni casi, l’emicrania cronica si porta con sé anche dei disturbi di tipo ansioso-depressivo, che possono svilupparsi nel paziente in maniera progressiva.

Quindi, insieme al farmaco di prevenzione dell’emicrania, presso un centro cefalee il soggetto interessato avrà la possibilità di ricevere anche un ansiolitico o antidepressivo per contrastare l’alterazione dell’umore.

Infatti non è un caso che chi soffre di emicrania frequente lamenti anche una fastidiosa tensione cervicale, che spesso non è altro che una caratteristica somatizzazione dell’ansia.

Per cercare di contrastare l’emicrania cronica il paziente può avvalersi anche di un integratore alimentare, soprattutto per tenere sotto controllo il temuto fenomeno dell’aura.

L’integratore in questione, a base di partenio, 5-idrossitriptofano e magnesio, riesce seduta stante a ridurre l’intensità e la durata dell’aura, prevenendo alcune volte anche la comparsa del mal di testa.

Questo è un importante passo avanti per i soggetti con ricadute di emicrania, in quanto fino a poco tempo fa l’aura veniva curata con farmaci specifici o analgesici, solo nel momento in cui il dolore si acuiva.

Con questo particolare integratore invece è possibile prevenire i disturbi, che nel peggiore dei casi possono durare anche 24 ore e portare ad astenia e confusione mentale.